Descrizione:
Attraverso i 685 cippi (colonnette di confine), che incontreremo lungo la strada seguiremo la linea dell'antico confine tra Regno delle Due Sicilie e Stato Pontificio che, ci condurrà da una costa all'altra della nostra bella Italia facendoci scoprire i borghi più belli dell'entroterra italiano.
Sulla Riviera delle Palme con S.Benedetto del Tronto e Martinsicuro ci attendono i primi testimoni della presenza dell'antico confine: il fiume Tronto e le dogane numero 1 dei rispettivi Stati, in prossimità dei quali si erge la fortezza di Civitella del Tronto, una delle più imponen-ti opere di ingegneria militare in Italia. Attraverseremo lo splendido Piceno in un ininterrotto saliscendi di colline, poggi silenti e casolari, campi ordinati e antichi centri carichi d'arte e di bellezza fino al suo capoluogo Ascoli, città della Quintana, emblema di storia e civiltà e gioiello d'urbanistica romana medievale e rinascimentale.
Lungo l'antica 'Via del Sale' (la Via Salaria) si alternano piccoli borghi dalla grande Storia, immersi nelle oasi meravigliose dei Parchi Nazionali del Centro Italia, dove rivivremo le gesta e gli assalti dei bri-ganti. Apre le porte di questa parte del Lazio, la provincia di Rieti con un sistema di piccoli centri fortificati sorti a difesa dell'unico confine ter-restre del Regno per volere degli Angioini, re di Napoli (XIV sec.) immersi nell'austera bellezza delle alte montagne appenniniche delle suggestive Gole del Velino. Eccoci allora arrivati nella Rieti papalina definita "umbelicus italiae" da Marco Terenzio.
Capoluogo di provincia ricco di sorprese caratterizzato da una certa vivacità culturale. Qui tutto è da scoprire. Da qui, la linea dell'antico confine tra Regno delle Due Sicilie e Stato Pontificio dalla cresta delle montagne si tuffa nel fiume-lago della Valle del Salto, sempre in pro-vincia di Rieti, decantata da Cesare Cantù come "la Svizzera d'Italia". Da questi incantevoli luoghi incontaminati, l'antico confine prosegue coi suoi cippi di pietra lungo tutta la Ciociaria storica, attraversando inaspettati deliziosi borghi a ridosso del confine tra Lazio e Abruzzo nonché tra provincia di Roma e L'Aquila. Borghi appollaiati su speroni rocciosi che, dai primi anni del 1800 in poi, salirono alla ribalta grazie ad artisti stranieri che le scelsero come mete preferite di soggiorno, o addirittura di residenza, facendo conoscere così le donne ciociare e i loro costumi variopinti in tutta Europa.
La Valle dell'Aniene fu il luogo prescelto, nel 500, dal giovane eremita Benedetto che per tre anni visse, a Subiaco, nella grotta del Sacro Speco prima di recarsi a Montecassino per fondare la sua famosa abbazia. La nostra linea guida, l'antico confine, ci conduce nel cuore della Ciociaria, luoghi in cuì la cui memoria si perde nella notte dei tempi e lì dove le ciocie erano di casa fino a una trentina di anni fa. In questa terra, patria di Cicerone e Caio Mario, costeggiando le sponde del verde Liri, che si getta nella fragorosa cascata naturale ad Isola del Liri, già decantata da Orazio e Marziale, incontreremo uno dei meglio conservati cippi di confine, il cippo n. 125: elegante colonnetta alta più di un metro e cinquanta. Ed è qui che riscopriamo avvenimenti storici poco noti come ad Isoletta d'Arce dove un piccolo monumento ricorda inciso sulla lapide la resistenza di 400 borboni contro un gruppo di briganti. Passando per la Guercia del Monaco attraverseremo il Triangolo della Morte, uno dei più temuti passi sotto il pieno controllo dei briganti, che ci condurrà al termine del nostro viaggio nell'entroterra italiano. Abbiamo raggiunto il Mar Tirreno. Siamo sulla Riviera d'Ulisse, tra Fondi e Gaeta, provincia di Latina, nella terra del brigante Fra' Diavolo, dove il cippo numero 1 ci apre lo sguardo verso l'orizzonte tirrenico solcato un tempo dalle imprese odisseiche di Ulisse e la Maga Circe.